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Concerto
09/12/2023
21:00
Mattatoio La Pelanda

La tua voce è quest’anima diffusa

Descrizione

Ljuba Bergamelli voce

 

Domenico Guaccero (1927-1984) Esercizi (1965)
   
Morton Feldman (1926-1987) Only (1947)
  testo di Rainer Maria Rilke
   
John Cage (1912-1992)   Solo for voice I (1958)
   
Pasquale Corrado (1979) Com a tua voz (2011)
  su testo di Luís Vaz de Camões
   
Elliott Carter (1908-2012)  La Musique (2007)
  testo di Charles Baudelaire
   
Georges Aperghis (1945) PUB 2 (2000)
   
Alessandro Solbiati (1956) To whom? (2009)
   
Vittorio Montalti (1984)  Bestiaire Remix (2014)
  ispirato e tratto da Guillaume Apollinaire
   
Maria Vincenza Cabizza (1991) Sei passi dalla luce* (2023)
   
Luciano Berio (1925-2003)  Sequenza III (1965)
  testo di Markus Kutter

 

Un omaggio a Cathy Berberian (1925-1983) la Cant’Attrice per eccellenza del XX secolo, nel quarantesimo anniversario della sua morte. Dagli anni Cinquanta, Cathy Berberian ha dato il via alla liberazione del corpo vocale e all’affermazione del teatro della voce. Il suo gusto per la parola e per il teatro vocale ne fanno un’artista unica, dotata di un carisma e una presenza scenica indimenticabili, di una duttilità vocale e mentale tale da permetterle di passare da uno stile e da un repertorio all’altro in modo sorprendente. In quegli anni diventa musa ispiratrice e laboratorio vivente per tanti artisti della cosiddetta Avanguardia, tra cui Berio, Cage, Bussotti, Maderna, che hanno scritto espressamente per lei e per la sua camaleontica personalità vocale. Come ci riferisce Luciano Berio, la voce per Cathy, prima di essere uno strumento è l’espressione diretta «dell’esperienza totale della vita umana». E come lei stessa scrive sulla rivista milanese «Discoteca», la nuova vocalità, termine coniato da Berio, richiede un cantante pensante: «per quanto riguarda la musica contemporanea il problema non sta nelle corde vocali ma nella mente, nell’atteggiamento, nello spirito». «Cantare non è una questione di gola ma soprattutto di cervello, calore umano e comunicazione». La nuova vocalità accoglie tutte le emissioni vocali possibili e i rumori della quotidianità della voce poiché «la voce nella vita e la voce nel canto sono una sola ed unica cosa». Oltre ad allargare l’orizzonte vocale, per Cathy Berberian è necessario pensare «l’artista come un fatto globale, come la voce fa parte del corpo che vive, agisce e reagisce». Prematuramente scomparsa all’età di 57 anni, Cathy Berberian ha lasciato un segno indelebile nella storia della vocalità e dell’arte del Novecento. Così, all’indomani della morte, le rende omaggio Massimo Mila su La Stampa: «era probabilmente la cantante più intelligente mai apparsa sulla faccia della terra».

Ljuba Bergamelli

 

La tua voce è quest’anima diffusa è un recital per voce sola in memoria di una delle regine della vocalità contemporanea, Cathy Berberian. Il titolo, tratto da una poesia di Eugenio Montale, viene trasfigurato in una narrazione astratta, «pensata come una performance per un teatro della voce in cui la voce e il corpo emergono a partire dal silenzio di un canto interiore per diventare un atto di presenza nel mondo» (Ljuba Bergamelli). Il programma si muove tra “classici” del contemporaneo e lavori di recente composizione, tra i quali la prima esecuzione assoluta di Maria Vincenza Cabizza, delineando un percorso ideale che intende esplorare le diverse rifrazioni della vocalità. 

Ljuba Bergamelli ripercorre alcune pagine rappresentative della letteratura per voce del Novecento, che hanno contribuito ad approfondirne le possibilità tecniche ed espressive, enfatizzandone anche l’aspetto performativo. Questo è particolarmente evidente in lavori come Solo for voice I di John Cage, nel quale la scrittura costituisce un canovaccio che lascia ampio margine di libertà all’esecuzione. Negli Esercizi di Guaccero, la scrittura musicale è sperimentale e intrecciata con un marcato impianto gestuale e performativo. Come ha spiegato il compositore, questi sono volti ad approfondire le potenzialità vocali; sono «prove di forza, di tensione, di concentrazione, di possibilità (non di effettualità) sonore, (‘possono e non possono venir fuori’). Alcuni gesti – anche, a volte, il parlato – fanno parte dell’azione». La celebre Sequenza III di Luciano Berio può essere considerata come un vero e proprio compendio della vocalità contemporanea: «Dal rumore più insolente al canto più squisito, la voce significa sempre qualcosa, rimanda sempre ad altro da sé e crea una gamma molto vasta di associazioni». In Sequenza III, Berio ha «cercato di assimilare musicalmente molti aspetti della vocalità quotidiana, anche quelli triviali, senza però per questo rinunciare ad alcuni aspetti intermedi ed al canto vero e proprio» (nota dell’autore). Basato sulla poesia XIII del ciclo The Sonnets to Orpheus (First Part) di Rainer Maria Rilke, Only di Morton Feldman è un lavoro giovanile, che ci introduce in un’atmosfera molto diversa dalle precedenti, caratterizzata da un atteggiamento lirico e a una decisa propensione per la melodia.

In un ideale percorso che ci conduce ai nostri giorni, i lavori del Novecento storico sono alternati a pagine di più recente composizione. In Pub 2, di Georges Aperghis il testo consiste in delle indicazioni di lavaggio tratte dall’etichetta di un prodotto per la pulizia della casa. L’attenzione è posta sulle sillabe e sui fonemi, portatori di una sonorità intrinseca alla parola che entra in relazione con l’espressività vocale e corporea della performer. La Musique di Elliott Carter nasce per la commemorazione del 150° anniversario della pubblicazione de Les Fleurs du Mal di Baudelaire (1857), come brano da eseguire in recital che il soprano Lucy Shelton, dedicataria del lavoro, tenne per quell'occasione. 

In Com a tua Voz di Pasquale Corrado i versi di Luìs Vaz de Camões (1524-1580), già musicati in alcuni celebri fados, vengono rielaborati mediante due tecniche vocali ben descritte dall’autore: «La prima è concentrata sulla rielaborazione del testo: dalle consonanti non vocalizzate si procede verso le vocali. La seconda crea dei volumi spirali in cui le parole assumono una forma vorticosa, veloce e molto dinamica. La rapidità della dizione costruisce le parole, come una seta variopinta che definisce i contorni di un corpo in movimento, seguendone il fremere».

A una domanda, «to whom?», e alla sua risposta, «to you», si riduce il testo del brano di Alessandro Solbiati. La contestualizzazione di queste poche battute avviene, per volontà dell’autore, solamente durante l’ascolto della performance: esse sono legate a un evento particolare che la cantante avrà il compito di portare in scena e che rappresenterà una sorpresa per lo spettatore. Ancora una volta, dunque, la dimensione teatrale del brano e quella musicale sono strettamente connesse e complementari; il loro parallelismo, anzi, è base del metodo compositivo.

Bestiaire Remix, di Vittorio Montalti, nasce dalla rielaborazione (remix) di due brani composti sul Bestiaire di G. Apollinaire: Bestiaire e Bestiaire II. Come ricorda il compositore, al centro del lavoro era la frammentazione del testo, scomponendo parole e sillabe: «per Bestiaire Remix ho tagliato alcuni passaggi dei brani preesistenti rimontandoli quasi come potrebbe fare un regista. La mia idea è quella di poter ricostruire un’unitarietà formale partendo dal frammento e collegando elementi totalmente eterogenei».

Presentato in prima esecuzione, Sei passi dalla luce di Maria Vincenza Cabizza è un brano per voce sola che racconta la storia di una donna intrappolata in un mondo da cui sente di essere sempre più distante. Come spiega la compositrice, «il brano si apre con una melodia dal sapore mediterraneo, che evoca il senso di nostalgia e di smarrimento della protagonista. La drammaturgia del brano rappresenta il processo di trasformazione della cantante: la voce è fragile e tremante, ma allo stesso tempo comprensibile nelle sue intenzioni, anche quando il canto non lo è. La voce condurrà chiunque la ascolti in un mondo fatto di nostalgia, smarrimento, forza e speranza. Sei passi dalla luce parla di te, di me, e di chiunque voglia scoprire chi è questa donna e che cosa vuole cambiare».


In collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo - Il Mattatoio di Roma

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Informazioni

Roma
Mattatoio La Pelanda
piazza Orazio Giustiniani 4

ore 21.00

Biglietti
intero 12 €
ridotto 8 € ( studenti, over 65, abbonati Accademia Santa Cecilia, abbonati Palaexpo)