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Georges Aperghis (1945) Nato ad Atene, vive e lavora a Parigi dal 1963. Il suo lavoro è caratterizzato da un’indagine sui linguaggi e il significato. Le sue composizioni, sia strumentali, che vocali o per il teatro, esplorano i confini dell’intellegibile con il gusto di creare tracce contorte che gli permettono di mantenere attivo l’ascoltatore. Lavora a stretto contatto con attori (E. Scob, M. Lonsdale, V. Dréville, J. Houben), musicisti (J. P. Drouet, R. Dubelski, G. Strosser, N. Hodges, U. Fussenegger), cantanti (M. Viard, D. Michel-Dansac, L. Peintre), ensemble (Ictus, Klangforum Wien, Remix, MusikFabrik, Ensemble Modern, Intercontemporain, Vocalsolisten, the SWR choir). Dagli anni Novanta collabora con la danza (J. Saunier, A. T. De Keersmaeker) e le arti visive (D. Lévy, K. D’Haeseleer, H. Op de Beeck). Ha ricevuto il Mauricio Kagel Prize 2011, il Leone d’Oro alla Carriera – Biennale Musica di Venezia 2015, il premio Frontiers of Knowledge della Fondazione BBVA, l’Ernst von Siemens Music Prize 2021. |
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