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Spettacolo
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Catching Cathy – Omaggio a una Diva
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DescrizioneUn mockumentary con musica vecchia e nuova Una performance di niclamue (Cologne)
niclamue idea, libretto, performance, voce Frauke Meyer regia **prima esecuzione italiana
Fiction e percorsi verso la verità Per un omaggio a Cathy Berberian, la grande icona dell'avanguardia degli anni ’60, niclamue invita quattro artisti per un’intervista via video call: il re del pop Elton John, il conte compositore Giacinto Scelsi, Sarah Bernhardt, la signora delle camelie con l’amputazione delle gambe e l’angelo blu Marlene Dietrich. Stelle loro stesse nel loro mondo e nella loro epoca, condividono i loro ricordi fantasiosi di Cathy. Il palco si riempie di emozioni, aneddoti, ricordi. La biografia di Cathy acquista profondità attraverso i numeri musicali, tra cui due nuove composizioni e due arrangiamenti ciascuno per voce e loop machine. Interpretato da niclamue in modo storicamente sovrano ed espressivo, si coglie la libertà degli anni Sessanta e il risveglio dell’avanguardia. Una performance interamente nello stile dell'estetica di Cathy, la “New Vocality”.
Catching Cathy vuole essere un viaggio nel microcosmo di Cathy Berberian (1925-1983), mezzosoprano e compositrice statunitense di origine armena, considerata tra le maggiori e più originali interpreti del repertorio musicale del Novecento. Il programma musicale è concepito come parte di un progetto unitario, nel quale la musica entra in relazione con il video e con la regia, i costumi, le luci. La scena, in particolare, rappresenta la psiche di Cathy Berberian, attraverso la quale si dipanano stimoli visivi e sonori. La performance vocale si intreccia con le registrazioni di interviste immaginarie a diversi personaggi, attraverso le quali viene ricostruita una precisa epoca storica. Composta nel 1965 per Cathy Berberian, la Sequenza III per voce di Luciano Berio racchiude l’essenza di una particolare concezione vocale, secondo la quale «la voce porta sempre con sé un eccesso di connotazioni. Dal rumore più insolente al canto più squisito, la voce significa sempre qualcosa, rimanda sempre ad altro da sé e crea una gamma molto vasta di associazioni» (nota di Berio). Tale visione, che raccoglie nella voce molti aspetti, da quelli artistici a quelli legati alla vita quotidiana, rielaborati e sintetizzati in un nuovo discorso musicale, può essere eletta a filo conduttore dell’intera performance. Anche nei brani per voce sola che compongono i Song Books, elaborati da John Cage tra l'agosto e l'ottobre del 1970, la voce diviene uno strumento dalle molteplici possibilità espressive. I brani rievocano l’atmosfera dello spirito di un'intera epoca compositiva e della storia culturale del nostro immediato passato. In CKCKC di Giacinto Scelsi, composto nel 1967 ed eseguito per la prima volta a Parigi nel 1979, le corde e il corpo del mandolino costituiscono un sostegno musicale e ritmico sul quale si dipanano i movimenti vocali, tesi all’esplorazione del suono a partire da un’unità musicale statica. Accanto a composizioni di autori vicini all’interprete, saranno proposte composizioni originali o arrangiamenti concepiti secondo lo stile della “New Vocality”, basati sulla voce sola e loop machine. Tra questi ultimi, gli arrangiamenti curati da Guido Preuß di Hotel California, singolo portato al successo dal gruppo musicale statunitense Eagles nel 1977, e di Where Have All the Flowers Gone? del cantautore statunitense Pete Seeger, ma anche una personalissima rilettura del duetto tra Poppea e Nerone da L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi. Il programma comprende inoltre due brani concepiti appositamente per questo progetto e presentati per la prima volta in Italia. In This is not the end, come spiegato dal compositore, «con l'aiuto di una loop machine, una base tonale si sviluppa a partire da due melodie corali gregoriane (Libera me e Dies Irae). La voce solista cerca invano di appropriarsi di questi mondi sonori e comincia a emanciparsi sempre più con le proprie idee, fino a proporre libere cascate improvvisative. Le interiezioni dissonanti spazialmente separate di un altro ciclo (This is not the end) interrompono bruscamente diverse volte la voce e stabiliscono un nuovo motivo fino ad allontanarsi dal cantus firmus gregoriano». In CathyCollage sono gli audio dei video proiettati a costituire la base del collage. Il contenuto semantico è costituito da ricordi poetici, conversazioni, riflessioni musico-teoriche delle quattro persone interpretate, ma anche enunciati vocali come deglutire, canticchiare, declamare, piangere. Senza alcun ausilio elettronico, è la voce al centro dell’attenzione: «Scompongo le unità semantiche, frasi, parole e sillabe. Li divido e ottengo così una vasca piena di particelle piccolissime, fonemi indipendenti, che posso mettere insieme in nuove forme e frasi. In questo modo, cerco di trovare significati al di là dei contesti linguistici delle interviste. Naturalmente, così facendo creo un nuovo livello semantico, ovvero: la musica nello stile della Nuova Vocalità» (niclamue).
In collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo - Il Mattatoio Lo spettacolo è sostenuto da Kulturamt der Stadt Köln, NRW Landesbüro Darstellende Künste, Ministerium für Kultur und Wissenschaft des Landes Nordrhein-Westfalen, Kunststiftung NRW, Exportförderung des Landes NRW, Ministerium für Kultur und Wissenschaft
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InformazioniRoma ore 21 Biglietti *** Martedì 29 novembre 2022 - ore 19.30
Fondazione Isabella Scelsi via di San Teodoro 8, Roma
Racconti su Cathy Un incontro con l'artista-performer niclamue e i suoi personaggi niclamue racconta la creazione e la realizzazione della performance Catching Cathy. Mockumentary con musica barocca, pop e contemporanea per voce e loopmachine Biografie |
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