presentazione dello spettacolo cura di Doriana Masucci
testi di Cesare Pascarella (1858-1940), musica di Fabrizio de Rossi Re (1960)
Massimo Wertmüller attore
Fabrizio de Rossi Re pianoforte
Fabio Battistelli clarinetto
Prima esecuzione assoluta
Ah quell’omo! –je fecero – chi siete ? Eh-fece-chi ho da esse? So’ un servaggio
Cesare Pascarella, vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo, fu autore di poesie in romanesco, in prevalenza sonetti. Al contrario di altri poeti dialettali, egli riuscì a impiegare il dialetto senza privare di intensità lirica i propri versi. Protagonisti dei suoi sonetti sono sempre personaggi del popolo di Roma, che attraverso la loro lingua straordinariamente espressiva, nonché l’ironia e la schiettezza che caratterizzano i romani, coinvolgono il lettore nella propria realtà. L’opera che sancì la fama di Pascarella è La scoperta de l’America, pubblicato a Roma nel 1894. Si tratta di un poema articolato in 50 sonetti in cui viene ripercorsa la vicenda di Colombo, narrata attraverso la voce di un cliente di un’osteria. Tra una bevuta di vino e l’altra, l’uomo racconta ai compagni ciò che ha letto su un libro di storia, interrompendo la narrazione con commenti personali spesso molto coloriti. Il risultato è chiaramente un racconto pieno di paradossi: Colombo che si reca «dal re de Spagna portoghese proclamando la sua intenzione de scoprì l’America»; Colombo che chiede alla regina tre caravelle sul genere «de quelli che porteno er marsala a Ripa granne» (cioè come le imbarcazioni che trasportano il Marsala sul Tevere); il famoso indigeno che si presenta ai navigatori dicendo «E chi ho da esse? Sò un servaggio». Su tutto il racconto campeggia comunque la figura di Colombo, rappresentato come un uomo tenace ed emblema delle virtù italiche, che sarebbe stato rovinato dagli invidiosi e, secondo il narratore, arrestato al suo rientro. Altri meravigliosi sonetti introducono «la scoperta dell’America». Sono altri sonetti che raccontano con un gusto scanzonato i personaggi di Roma attraverso il Trionfo della Morte. Il dramma violento dell’omicidio con il coltello nei vicoli della città diventa occasione per la Morte a Roma di diventare cinica, violenta, strafottente e perfino spiritosa e tragicomica.
in collaborazione con Fondazione Roma Tre – Teatro Palladium
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