×











Concerto
09/11/2025
21:00
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone

Epos

Descrizione

Con una presenza costante nei principali festival e rassegne dedicate alla nuova musica, Blow Up Percussion si distingue per versatilità, virtuosismo ed energia performativa.
Per questa occasione, presenta un programma interamente dedicato a lavori per quartetto di percussioni di recente composizione, a conferma del suo costante impegno nella promozione delle nuove generazioni e nell’esplorazione delle più innovative tendenze della scrittura per percussioni.

Fabrizio Nastari (1990) Épos** (2023)
  scenografia di Federica Zianni
   
Francesco Antonioni (1971)   …as the memory of it (2019)
   
Christopher Cerrone (1984)     Ode to Joy (2023)
   
Missy Mazzoli (1980)    Millennium Canticles** (2022)
  Part 1: Famous Disaster Psalm
Part 2: The Doubter’s Litany
Part 3: Bloodied Bells
Part 4: Choir of the Holy Locusts
Part 5: Survival Psalm

Blow Up Percussion
Flavio Tanzi, Aurelio Scudetti, Pietro Pompei, Alessio Cavaliere

** prima italiana

 

É P O S
In greco, Épos significa “parola”. Questa composizione riflette sul valore della retorica e sul senso dei materiali e dei gesti musicali. L’ascoltatore è invitato a interrogarsi su come parole e gesti possano cambiare significato a seconda del contesto culturale e storico: alcune frasi mantengono un’aura potente anche se trasposte altrove, mentre altre vengono interpretate in modo diverso da chi non ne conosce l’origine. Épos è uno studio per quattro interpreti, chiamati a confrontarsi con ritmi, musiche e gesti provenienti da diverse culture, accostati a frasi che hanno segnato la storia della cultura occidentale.
L’idea nasce anche dalla visione di un documentario sulla retorica politica, in cui venivano messi a confronto il discorso di Mussolini del 1940 e il celebre I Have a Dream di Martin Luther King Jr. del 1963. Entrambi durano circa dodici minuti, ma il primo utilizza la metà delle parole del secondo. Nonostante la distanza di scopi e di contesti, entrambi restano esempi potenti di arte retorica, capaci di coinvolgere il pubblico attraverso regole comunicative che agiscono a livello profondo.
Un’altra fonte d’ispirazione è stata la lettura de La scomparsa dei riti (2020) del filosofo Byung-Chul Han, che ha stimolato la scelta di osservare il concerto come una sorta di cerimonia, con regole condivise tra musicisti e pubblico. In Épos non ci sono riferimenti a riti esistenti né strumenti dal significato religioso, ma gesti che evocano momenti rituali. Questi emergono e si dissolvono, creando atmosfere che possono sembrare cerimonie per essere negate subito dopo o trasformate da materiali diversi con rapidi cambiamenti.

Fabrizio Nastari

…as the memory of it
Suoni di vetro, sospesi nel tempo, campanelle di plastica, un carillon immaginario. In inglese, rings a bell significa letteralmente suona una campana, ma anche, e soprattutto: suona familiaremi fa tornare in mente qualcosa. Metallo, vetro, campane, richiami (come nelle campanelle degli hotel), giochi. strutture. memoria… Con le parole del poeta Charles Wright: «Nothing’s so beautiful as the memory of it / Gathering light as glass does / As glass does when the sundown is on it / and darkness is still a thousand miles away». (Nella traduzione di Moira Egan e Damiano Abeni: Niente è bello come il ricordo che se ne ha / che raduna la luce come fa il vetro, / come fa il vetro quando il tramonto vi si posa / e il buio è ancora mille miglia lontano).

Francesco Antonioni

Ode to Joy
È la mia sesta composizione per quartetto di percussioni, ma la prima scritta per un quartetto interamente acustico (negli altri lavori erano presenti pianoforte solista, voce solista o elettronica). […] Sei composizioni per quartetto di percussioni non sono poche. Guardando alle cinque precedenti, ho ritrovato un ampio ventaglio di emozioni: dal contemplativo al drammatico, dal misterioso all’elegiaco. Ma una mi sembrava mancare: la gioia. Questo brano — attraverso armonie semplici e ottimistiche e ritmi pulsanti — cerca di colmare quella mancanza. Il titolo richiama in modo giocoso il celebre tema di Beethoven, ma la vera fonte di ispirazione è uno dei più grandi “dispensatori di gioia” d’America e di New York: il poeta Frank O’ Hara. La sua poesia Ode to Joy trasmette un entusiasmo appassionato per la città che considero casa da molti anni, un entusiasmo che ho percepito con ancora maggiore intensità durante un periodo di residenza in Europa.
Un’ultima riflessione sulla gioia: la gioia è impegnativa. È molto più semplice provare rabbia, tristezza o indifferenza. Questa difficoltà è parte stessa del brano. Durante la scrittura ho messo in dialogo armoniche all’unisono con crotali e vibrafoni sfregati con l’archetto. Nonostante l’impegno di straordinari interpreti, questi strumenti non potranno mai suonare perfettamente intonati fra loro. Quelle imperfezioni, quelle piccole distanze tra le gioie che già vivo e quelle a cui aspiro, sono qualcosa che ho imparato ad accogliere.
Ode to Joy è dedicata congiuntamente a Sandbox Percussion e a Blow Up Percussion, gruppo romano che ha sostenuto con generosità la mia musica in Italia e all’estero e che ha co-commissionato l’opera. La composizione è nata anche grazie al supporto di una residenza presso la Stiftung Laurenz-Haus di Basilea, in Svizzera.

Christopher Cerrone

Millennium Canticles
Si ispira alla commedia dark-comedy Mr. Burns di Anne Washburn. Nella pièce, un gruppo di sopravvissuti in un mondo post-apocalittico cerca di ricostruire la trama di un episodio della sitcom televisiva I Simpson. Per affrontare il trauma e dare un senso alla propria esistenza, i protagonisti finiscono per rievocare l’episodio in maniera sempre più ritualizzata ed esasperata.

Missy Mazzoli

 

in collaborazione con Fondazione Musica per Roma

Condividi

Informazioni

09/11/2025 - ore 21
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Teatro Studio Gianni Borgna
viale Pietro de Coubertin 30

COME ARRIVARE
Metro A Flaminio + tram 2// Autobus 168, 910, 982, n3d, n3s

BIGLIETTI:
intero 15€
ridotto 10€ (over 65, studenti, abbonati Accademia Santa Cecilia, RomaEuropa)